Sissy era a conoscenza di verita’ scomode?

callgaro-mazzaProsegue la voglia di verità della famiglia di Sissy Trovato Mazza, l’agente di Polizia Penitenziaria trovata, nei primi giorni di Novembre, agonizzante all’interno di un ascensore dell’Ospedale di Mestre (VE) in seguito ad un colpo di pistola in testa.

Attualmente le indagini sono in corso, e la Procura di Venezia tende a classificare l’accaduto come “tentato suicidio“, cosa che per tutti i parenti, amici, colleghi e conoscenti di Sissy, è una versione inverosimile. Come a renderla inverosimile è la dinamica ed il contesto di questo gesto di sangue. Rammentiamo che il corpo di Sissy, in gravi condizioni, è stato rinvenuto all’interno di un ascensore, quando il luogo in cui ha svolto il suo servizio era al piano terra; Il foro di ingresso del colpo è localizzato sulla parte sinistra della testa, mentre Sissy portava la fondina a destra ed era destrorsa; Sissy ha serenamente giocato con il bimbo della detenuta, oggetto di osservazione, senza destare a nessuno il sospetto di una persona triste o depressa; La telecamera di sorveglianza difronte l’ascensore è risultata, stranamente, guasta; Svolgeva all’interno del corpo di Polizia Penitenziaria, mansioni per lo più amministrative e non molto operative; Ha riferito ad un amica, pochi giorni prima del tragico evento, di aver commesso un grosso guaio a lavoro.

Ecco questi ultimi punti, presentano delle analogie con il caso del capitano dell’Esercito Marco Callegaro suicidatosi a Kabul, nel Luglio del 2010, dove era in servizio ufficialmente per problemi sentimentali, versione mai creduta da colleghi e parenti. Sulla scia di questo strano giallo,  la Procura Militare di Roma ha recentemente indagato per truffa sei persone. A quanto pare il Capitano, che ricopriva funzioni amministrative -proprio come Sissy-, aveva intuito che qualcosa di poco chiaro e illecito ruotava intorno a degli appalti e delle forniture e di questo ne aveva parlato al telefono con il padre.

Retroscena molto simili a quello di Sissy, trovata agonizzante, in un luogo non compatibile con il suo percorso, senza apparenti motivi per fare l’insano gesto, sotto un’occhio elettronico stranamente “cieco”, con una dinamica poco chiara e con una telefonata dai toni misteriosi e quantomeno allarmanti per Sissy.

La famiglia è alla disperata ricerca della verità con la speranza, di poterla sentire dalla voce della propria figlia e che la Procura non chiuda frettolosamente il caso, liquidandolo come “tentato suicidio”. Intanto diverse trasmissioni televisive, locali e nazionali, iniziano ad interessarsi a questo vero e proprio giallo a cui si aggiungono delegazioni di cittadini che scrivono, lettere aperte ed accorate, ad istituzioni politiche locali e nazionali, chiedendo che non vengano chiuse le indagini e che sia fatta chiarezza su questa vicenda.

Nell’attesa che venga fatta la giusta e dovuta chiarezza, porgiamo il nostro in bocca al lupo a Sissy.